Avete
mai sentito parlare della teoria dei tipi di jung? Il nostro appassionato
studioso dell’essere umano elaborò un interessantissima teoria di personalità
basata su ciò che egli chiamava i tipi psicologici.
Prima
di tutto però distinse il Sé dall’Ego: “Al
centro vi è un nucleo virtuale che io chiamo il Sé, il quale rappresenta la totalità
o la somma dei processi consci e incosnci. E’ distinto dall’Ego o sé parziale,
il quale non è concepito in contatto con gli elementi inconsci dei processi
psicologici. Poiché l’Ego non è in contatto con il lato inconscio della nostra
personalità, …, spesso abbiamo un’idea di noi stessi diversa da qualla che
hanno gli altri, anche tenendo conto delle proiezioni”[1]
Distinse
ben quattro tipi. Pensiero, intuizione, sensazione e sentimento. Ognuno di noi
ha una funzione predominante (superiore) ed una funzione ausiliaria ed altre
due funzione opposte o inconsce. Per esempio una persona che pensa molto,
eccessivamente razionale può essere ricollegata ad un tipo pensiero; il tipo
intuizione invece è un personaggio che pensa sempre al futuro, mentre fa una
cosa ne progetta altre, tende a saltare da una cosa ad un’altra con grande
facilità; un tipo sensazione invece è ben ancorato a terra, un tipo che basa la
sua vita sulle sensazioni reali che ha. “Ho
perciò postulato una serie di tipi, basati tutti sul predominio dell’una o dell’altra
funzione di orientamento della coscienza, e ho tracciato una via sperimentale
uno schema nel quale possono essere
inquadrati i vari atteggiamenti empirici.”[2]
Il
tipo sentimento invece principalmente basa la sua vita sui sentimenti, quindi
segue molto le emozioni e gli stati d’animo. Una persona per esempio può avere
come funzione principale o superiore il pensiero, che sarebbe la funzione che
mettiamo in atto principalmente, diciamo il canale preferenziale per leggere il
mondo; accanto alla funzione superiore c’è sempre la funzione ausiliaria che è
la seconda funzione che tendiamo a mettere in atto che aiuta la funzione
principale. Opposta alla funzione superiore c’è la funzione inconscia che è
latente, rimane li inespressa; accanto a questa c’è la quarta funzione
anch’essa inespressa. Jung ci parla però di una funzione “trascendente” che ha il
compito di collegare la funzione superiore a quella inferiore, tanto è vero che
il processo di individuazione (che porta un essere umano a realizzare la sua
vera natura) tende alla quaternità, ovvero all’integrazione di tutte e quattro
le funzioni psichiche che riunitesi portano a quello che jung chiama il Sé.
Ovviamente questo è un punto d’arrivo che mai si raggiunge, come la perfezione,
ma ciò che possiamo fare riflettendo, interrogandoci, (facendo anima per dirla
alla Hillman) è cercare di avvicinarsi il più possibile alla quaternità, al
proprio Sé; ovviamente il percorso dell’autoconoscenza non ha mai fine.
“… Si inizia con il
pensiero o intelletto puro. Questo, in quanto funzione razionale, è collegato
alla funzione irrazionale Intuizione da quello che io denomino pensiero
speculativo, o pensare intuitivo. Poi si passa al polo opposto rispetto al
pensiero, vale a dire il sentimento, attraverso il sentimento intuitivo, e … da
qui al ..la sensazione, attraverso il sentimento emozionale.”[3]
Se avete domande in
merito a voi stessi e volete chiarimenti per cercare di capire che tipo siete
non esitate a scriverci.